giovedì 8 marzo 2012

Un soldo per i tuoi pensieri

La premessa necessaria a questo articolo é che credo fermamente nell’autodeterminazione di ognuno di noi. Autodeterminazione significa esser padroni della propria vita e del proprio futuro. Autodeterminazione significa avere il potere di prendere le proprie decisioni e la forza di accettarne le conseguenze, buone o cattive che essere siano. Autodeterminazione significa avere in mano la propria vita, controllare il presente ed essere liberi di immaginare il proprio futuro.

Detto ció, credo sia un dato di fatto che viviamo sempre di piú in una societá di tipo incrementale. Per societá incrementale intendo una societá in cui l’effetto delle nostre idee, dei nostri pensieri, delle nostre decisioni e azioni é tanto piú forte ed evidente quanto piú é codiviso. Non pretende di essere una definizione sociologica o altro, é semplicemente una constatazione nata dal fatto che spesso sentiamo un senso di frustrazione e immobilitá forzosa, per via del fatto che non siamo in grado di vedere le coseguenze immediate dellenostre azioni. Specialmente se queste mirano a cambiare qualcosa. Specialmente se questo qualcosa é definibile come status quo. Lo stato universalmente riconosciuto delle cose. Quello che sembrerebbe funzionare tale come lo vediamo sin dalla notte dei tempi, immutabile. In effetti é veramente difficile capire quanto tantissimi aspetti della nostra vita e della nostra societá che diamo per scontati siano in realtá relativamente recenti. Quante volte é cambiato il mondo nell’arco degli ultimi 60 anni? Quello che vediamo oggi é in parte il frutto di processi molto lunghi, in altri casi é il frutto di rivoluzioni repentine che specialmente negli ultimi 20 anni, si sono susseguite a ritmi sempre piú veloci.
Questo ci deve dare fiducia sul fatto che, nella societá del’linformazione alla velocitá della luce, cambiare lo status quo é in realtá molto piú facile di quanto non lo sia mai stato prima.

Il re é nudo

Come nel racconto di quel re vanitoso, “completamente dedito alla cura del suo aspetto esteriore, e in particolare del suo abbigliamento. Alcuni imbroglioni giunti in città spargono la voce di essere tessitori e di avere a disposizione un nuovo e formidabile tessuto, sottile, leggero e meraviglioso, con la peculiarità di risultare invisibile agli stolti e agli indegni.
I cortigiani inviati dal re non riescono a vederlo; ma per non essere giudicati male, riferiscono all'imperatore lodando la magnificenza del tessuto. L'imperatore, convinto, si fa preparare dagli imbroglioni un abito. Quando questo gli viene consegnato, però, l'imperatore si rende conto di non essere neppure lui in grado di vedere alcunché; come i suoi cortigiani prima di lui, anch'egli decide di fingere e di mostrarsi estasiato per il lavoro dei tessitori.
Col nuovo vestito sfila per le vie della città di fronte a una folla di cittadini che applaudono e lodano a gran voce l'eleganza del sovrano. L'incantesimo è spezzato da un bimbo che, sgranando gli occhi, grida: il Re é nudo!”

Allo stesso modo oggi ogunuo é in grado di tornare bambino e di formarsi la propria opinione e idea su qualsiasi cosa. Basta averne voglia. Voglia e onestá. Oguno di noi puó spezzare l’incantesimo, ma allora perché sembra cosí difficile?
Forse proprio perché non riusciamo a vederne le conseguenze nell’immediato e ci sembra che le nostre azioni non servano a niente. Tanti buoni propositi, tante idee brillanti, ma se non si mettono in pratica cosa ne resta? Ecco perché l’entusiasmo monta rapidamente all’incontrare persone che condividono le nostre stesse aspirazioni, visioni e speranze per il futuro, ma svanisce altrettanto velocemente al rendersi conto di come sia effettivamente difficile metterli in pratica. Finisce poi definitivamente seppellito quando, pur provando a fare qualcosa di concreto, vediamo che i nostri sforzi si scontrano contro un muro di gomma fatto di indifferenza o persino resistenza al cambiamento.

La realtá é questa, ma non c’é da disperare. Bisogna solo rimboccarsi le maniche e tirare la carretta in salita per un po’. Ci vuole una buona motivazione e bisogna riuscire ad attirare un certo numero di persone che ci aiutino nello sforzo, arrivare in cima alla collina e poi... lasciarla proseguire da sola! Tanti altri si accoderanno e saliranno sul treno che funziona. Occorre cioé raggiungere quella che viene chiamata “massa critica”, prendendo in prestito il termine dal gergo nucleare, cioé la massa minima al di sopra della quale la reazione di fissione avviene spontaneamente, liberando una quantitá enorme di energia senza il bisogno di fornirne altra dall’esterno, attraverso una reazione a catena.
Nella nostra societá incrementale, ogni processo ha bisogno di raggiungere la propria massa critica. Ogni idea, ogni progetto, ogni associazione ha bisogno di raggiungere il giusto numero (e il giusto mix) di persone per poter camminare in autonomia con le sue gambe, per poter farsi sentire nel modo giusto e poter davvero influenzare lo stato delle cose.
Un articolo che ho letto qualche tempo fa quantificava questa massa in un 10% della popolazione totale. Uno su dieci. Basta guardarsi attorno e farsi la domanda: cosa staranno pensando?

Quante piú persone condividono la tua idea, tante piú possibilità hai di essere ascoltato e di poter riuscire a metterla in pratica. Tante piú possibilitá hai di avere un impatto visibile sulle cose che ti circondano. Quindi, morale della favola, FALLO SAPERE!!!
Parlane, discutine, fai crescere e maturare le tue convinzioni, le tue idee. Le idee rivoluzionarie non nascono quasi mai in una testa soltanto, ma si modellano grazie all’apporto di tutte le menti per le quali passano, si arricchiscono continuamente e fioriscono fino ad arrivare alla loro forma piú conosciuta... che peraltro non é quasi mai quella definitiva. È un processo del tutto simile al principio dell’open source, col quale oggigiorno siamo molto familiarizzati. Le idee sono – e devono essere –  completamente open source, per cui parlarne e diffonderle restando recettivi é la miglior cosa che possiamo fare per avere un vero impatto sul mondo che ci circonda. Per non esserne sopraffatti. Per non essere un semplice ingranaggio di una  macchina ma piuttosto un attore sul palco di un teatro.

Comunica, cerca il tuo recettore, cerca altra gente con cui condividere e far crescere le tue idee, persegui la tua massa critica e non cercare di nasconderti dietro il dito dell’immobilitá, dell’impossibilitá di cambiare le cose nel mondo di oggi... forse é proprio oggi che é piú facile che mai cambiare davvero le cose!
Ognuno di noi ha accesso a tutta l’informazione che vuole, possiamo mantenerci in contatto con un numero imprecisato di persone nei 5 continenti, abbiamo infinite opportunitá per fare sentire la nostra voce anche in modi non convenzionali, siamo ben consapevoli della forza della gente quando si riunisce sotto un ideale comune fortemente condiviso.

Non sottovalutiamo il potere delle idee. È con un idea che tutto inizia. È con un idea che tutto é iniziato nella storia dell’uomo. La forza delle idee é l’unica in grado di cambiare le cose per davvero.

"There is one thing stronger than all the armies in the world, and that is an idea whose time has come." - Victor Hugo
(“C’é una cosa piú forte di tutti gli eserciti del mondo, ed é un idea per la quale é arrivato il momento”)




PS: consiglio di dare un occhiata a www.ted.com se avete bisogno di trovare ispirazione, motivazione e una fonte inesauribile di idee!





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