Quanta potenza esiste un una gemma che riporta la vita dopo il gelo
dell’inverno? Piú o meno di quella che si nasconde dietro un intero esercito?
Siamo costantemente testimoni della potenza della natura, del suo
inesorabile corso e della sua saggezza. Noi stessi siamo il frutto di milioni
di anni di evoluzione. La storia della
Terra é costellata di fallimenti, strade alternative intraprese e, finalmente, il
successo. Milioni di anni di lavoro e i suoi risultati davanti noi. Sarebbe
saggio prenderla ad esempio. Sarebbe saggio trarre vantaggio da tanta esperienza.
Sarebbe saggio non riniziare da capo perché di tempo per sbagliare, mi pare di
capire, non ne abbiamo abbastanza.
Giá, il tempo. Il tempo é un qualcosa di strano. È una dimensione cosí
come le tre che normalmente percepiamo dentro lo spazio. Ma contrariamente ad
esse va solo in una direzione, in avanti. Il tempo é la risorsa piú preziosa
che abbiamo. Perché é limitata, ma soprattutto perché non possiamo smettere di
consumarla. In nessun modo.
Soffermiamoci un momento, ognuno per sé, a pensare come spendiamo il nostro
tempo. Pensa a cosa hai fatto fino adesso nella tua vita. A come spendi le tue
giornate. Pensa a cosa pensi di fare domani. Pensa anche che non potrai girarti
e tornare indietro quando, e se, ti accorgerai di esserti sbagliato.
Chi insegue, non sa bene perché, idee piú o meno farneticanti che qualcuno
gli ha messo in testa alzi la mano. Chi segue una qualche strada sterile e
indolore che lo guarda ammiccante, cosí come guarda chiunque altro. Chi perfino
ci crede. Chi diventa un docile agnellino delegando ogni controllo della sua
vita, del suo tempo, a un meccanismo piú grande di lui la cui validitá nemmeno prova
soppesare. Modelli che vanno semplicemente seguiti. Chi arriva a un certo punto
e si ribella. Chi si accorge semplicemente di aver sbagliato prioritá finora.
Chi ha il coraggio di prendere la propria vita e cambiare corso.
La maggior parte delle persone, nella nostra societá della felicitá
per tutti, non ha idea di cosa farsene del tempo. Il tempo non é qualcosa da
valorizzare, é semplicemente una moneta di scambio. Io ti do il mio tempo, la
mia vita intera a gocce, e tu mi dai altro in cambio. In genere, diciamolo
pure, voglio soldi. Ci consumiamo lentamente per avere qualche pezzo di carta
tra le mani. Perché?
È davvero per poter vivere in pace, senza bisogni e felici? Io credo
di no. Probabilmente non avremmo bisogno di impiegare tanto tempo per poter
davvero riuscire a soddisfare tutti i nostri veri bisogni. Avremmo in realtá un sacco di tempo in piú per
fare mille altre cose. Eppure abbiamo scelto di essere schiavi di questo
sistema. Anche se, o forse proprio perché, non ne capiamo le regole. Non ne
abbiamo il controllo in alcun modo.
Abbiamo perso il controllo delle nostre vite. Ci consumiamo in posti
dove non vorremmo stare, facendo cose che non ci piacciono e insieme a facce
che non vorremmo vedere. Messo un piede dentro al cerchio, siamo costretti a
lavorare per poter vivere. Non lavoriamo perché vogliamo, ma perché dobbiamo.
Ed é l’unico modo che conosciamo per poter tirare avanti. Ci manca l’inventiva
per immaginare un altro mondo. Ci manca persino la memoria per ricordare come
erano le cose prima che tutto si riducesse a questo. Ci manca perfino l’interesse.
Siamo inebetiti dalle promesse di benessere e felicitá, che inevitabilmente rimangono
promesse. L’unica cosa che cambia é che ci resta sempre meno tempo per
realizzarle. Siamo nelle mani di chi regge le fila del teatrino della nostra
vita, ci fa ballare e sballare un po’ per tenerci buoni quanto basta. E ci
succhia la vita da dentro. Tempo per denaro. Questo é il nostro sistema. Prostituzione.
Ognuno ha le sue responsabilitá in tutto questo. Chi piú chi meno.
Alcuni sono semplicemente nati in questo sistema, ed é difficile immaginarne un
altro. Altri hanno lasciato che si arrivasse a questo. Nonostante tutto, se
solo avessimo un minimo di curiositá per il mondo vero, quello fuori dalla
finestra della societá umana, potremmo accorgerci di quanto poco senso abbia
tutto questo. Potremmo imparare tanto, se solo lo volessimo.
Le uniche leggi che veramente esistono al mondo sono quelle naturali,
che la fisica e la scienza in generale cerca di spiegare e decrivere. Tutto il
resto, le cosidette leggi umane, sono solo convenzioni create da qualcuno prima
di noi per poter vivere in societá. Come tali non sono né giuste né sbagliate
in sé, ma andrebbero interpretate nel loro contesto. Ció che questo NON vuol
dire peró, é che non siano suscettibili di miglioramento, di cambiamento, o
perfino di abolizione. La stagnazione sociale arriva quando smettiamo di farci
domande e prendiamo tutto per scontato. Diventiamo passivi. Senza spinta, senza
voglia, senza fuoco dentro. Ci adeguiamo a vivere una vita normale, a seguire
quel percorso che ci si stende ammiccante davanti ai piedi. Pronto ad essere
calpestato, per l’ennesima volta.
Ci vuole coraggio per guardare da un’altra parte. Forse anche un po’
di testardaggine o di sana follia. In ogni caso é possibile. È possibile non
prendere quella strada morta che ci consuma lentamente, giorno dopo giorno, la
linfa vitale. Fino al momento in cui non ricordiamo nemmeno il perché l’abbiamo
presa.
Il tempo é la cosa piú preziosa che abbiamo. Il denaro é una legge
umana. Le nostre necessitá primarie sono una legge naturale. Sarebbe logico
spendere il tempo per mettere in piedi un sistema che potesse soddisfarle. Il
denaro non é assulutamente necessario qui, é semplicemente stato pensato come
strumento per rendere le cose piú facili. Verrebbe da dire che la cosa ci é
scappata un po’ di mano.
Ci vuole tanta forza e convinzione per prendere un’altra strada. Ma c’é
tanta potenza in una scelta di questo tipo, quasi come quella contenuta in una
gemma che si rinnova, anno dopo anno. Il rinnovarsi dei cicli naturali, un
ritorno alle origini di quello che realmente ci serve. Una volta che siamo
riusciti a mettere in piedi il nostro sistema, tramite cui ci assicuriamo l’abilitá
di sostentarci e vivere dignitosamente, tutto il resto é un regalo. La vita
riassume il suo significato vero. Torniamo proprietari del nostro tempo. Non
dobbiamo piú cederlo a nessuno in cambio di niente. Possiamo farne ció che
vogliamo. La vita torna quell’insieme di esperienze che é. Una vita per arricchirsi
di conoscienze, di emozioni, di amore. Una vita che diventa sempre diversa,
sempre emozionante. Una vita per meravigliarsi.
Provate a immaginarvi in tutta onestá cosa fareste senza andare a
lavoro, o senza un’occupazione fissa, per – diciamo – un anno. Finita l’euforia
iniziale, finito il periodo in cui ci si toglie qualche sfizio, si gira un po’
o magari ci si riposa... cosa? Arriva il vuoto. L’idea é talmente potente che
fa paura. Senza routine, senza lavoro, avremmo talmente tanto tempo che non
sapremmo come utilizzarlo. Noia, frustrazione, vuoto. Sono tutte conseguenze
della perdita della nostra vera identitá di persone. Sono tutte malattie
tipiche del paradigma in cui viviamo. Siamo meccanismi in un ingranaggio e non
ricordiamo nemmeno perché ci siamo entrati. Abbiamo smesso di chiedercelo
perché siamo piú preoccupati a guadagnare carta straccia per comprare cose che
non ci servono. Siamo contenitori vuoti per gli ultimi vestiti alla moda. Senza
emozioni, senza interesse, senza curiositá. Seguiamo ciecamente e senza
questionarle le leggi che noi stessi abbiamo creato, mentre non riusciamo piú
nemmeno a percepire la potenza della natura attorno a noi. Che ripete sé
stessa. Non ne sentiamo la magia, la freschezza, la potenza fin dal piú piccolo
dettaglio che ci offre il mondo davanti. Siamo schiavi, sta ad ognuno di noi capirlo
e liberarsi dalle proprie catene.
Ognuno sia padrone di sé stesso, delle proprie aspirazioni, capacitá e
sogni.
E del suo tempo.
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