Perché sentendoci ripetere migliaia di volte la stessa storia tendiamo
a denigrarla a non piú di un insignificante ronzio di fondo? E come é invece possibile
che una piccola sfumatura appena del linguaggio, quasi impercettibile, si possa
insinuare poco a poco tra i nostri pensieri, diventando virale e spingendoci a
prendere in mano la nostra stessa vita e dedicarla ad una causa?
Quali sono i tratti in comune di quelle cose che non riusciamo proprio
ad accettare, quelle che ci fanno sentire che sí, é arrivato il momento di prendersi
la propria responsabilitá, di fare la propria parte?
Cosa cambia tra parola e parola?
Illuminazione e assuefazione
Come motivare all’azione? Ad alcuni serve un’ossessiva e instancabile ripetizione
delle stesse cose, cosí che che prima o poi gli possa entrare in testa per
rimanerci.
Ad altri basta una parola, ma li deve riuscire a catturare, a
sorprendere con effetti speciali. Tante volte sono invece le parole piú
semplici quelle che ci permettono di arrivare alla gente. Sono quelle che nella loro
naturalezza, magari usate in un particolare contesto o con tremenda sinceritá, ci
colpiscono di piú.
Altre volte é un intuizione. Una parola, una sfumatura di luce appena
diversa su una scena famigliare, un pensiero... e booom! La nostra vita cambia
per sempre. Sono rari momenti di illuminazione che nell’antichitá, e in qualche
cultura ancora oggi, sono considerati alla stregua di una manifestazione del divino
attraverso noi. Attimi in cui l’uomo si eleva al di sopra della propria forma
mortale e, per un istante appena, ha in regalo il una goccia di saggezza... dura
poco, percui bisogna approfittarne e fissare il pensiero su qualcosa, sia
carta, sia pentagramma, sia una tela, sia perfino la corda tesa di uno
strumento.
Altre volte invece niente funziona, é incomunicabilitá totale. Ci sono
casi in cui siamo letteralmente assuefatti alle parole, tanto che non ci arrivano nemmeno piú. L’assuefazione é un processo di adattamento naturale,
per cui al ricevere lo stesso stimolo piú e piú volte il nostro cervello ci si
abitua, finendo per non farci piú caso.
Il fumo danneggia gravemente la salute. A qualcuno é sfuggito il messaggio? Beh
sembrerebbe proprio di si. Eppure é proprio lí, davanti agli occhi di tutti.
Tra le dita di tutti. Sulle labbra di tutti. Dove nasce allora la potenza di
quando qualcuno, guardandoti dritto negli occhi, ti dice “fumare ti fa
male”?
Il fatto é che al sentire e leggere quel messaggio migliaia di volte ormai
non ci facciamo nemmeno piú caso. È talmente scontato che abbiamo imparato a
ignorare quelle parole. Considerando peró che le parole sono necessariamente e indissolubilmente sempre legate ad un significato, l’effetto collaterale é
inevitabilmente che all’ignorare le prime si ignora anche il secondo.
L’assuefazione va oltre le parole e il loro suono, le trascende fino ad
arrivare al senso di quello che ci vogliono dire. Diventa assuefazione al fumo
in sé, al fatto che danneggi gravemente la salute. Riesce a far sí che a nessuno
importi piú, che non ci si faccia piú caso. Forse a conti fatti é stata una
delle mosse piú astute dell’industria del tabacco...
Beh, al pari loro in tantissimi provano, giorno e notte, ad assuefarci
ad ogni genere di nefandezze. Cercano di creare il loro cittadino perfetto, docile e belante come un agnellino.
Rincretinito davanti ad una scatola piena di immagini vuote che gli riempie la
testa di cose futili per non lasciare spazio per pensare a quello che conta per
davvero. Oppure, e qui é piú sottile, continua a dire che tutto va male, tutto
va a rotoli, fino a convertirlo in normalitá. In fin dei conti, cosí non c’é piú
nessun problema.
L’economia va a picco. Rischio bancarotta. La disoccupazione aumenta.
I giovani non hanno piú futuro. La pensione dimenticala. Bisogna ripagare il
debito. Bisogna fare sacrifici. La corruzione? Esiste ma é impunita. La mafia pure.
I politici brutta roba, sono tutti uguali, burattini nelle mani dei poteri
finanziari. I tagli alla sanitá. I tagli all’istruzione e alla ricerca. I tagli
alla cultura. Il cambio climatico. L’inquinamento. Le guerre. Le morti di
civili. Le morti dei soldati. I lobbisti ovunque.
Tutto va male. Tutto é normale. Tutto va bene.
Si puó dire tutto, perfino la veritá. L’importante é ripeterla fino
allo sfinimento. Lo si ripete fino all’assuefazione, fino a che non conta piú
niente e le parole non hanno piú nessun senso. Fino a che diventano vuote. Fino
a che non le sentiamo nemmeno piú. Assuefazione.
Credo che se qualcuno si risvegliasse momentaneamente dal torpore in
cui siamo caduti, se gli si potessero ripetere le stesse parole - anche solo
una volta - in modo che ne possa davvero cogliere il significato... in modo che
non siano piú quel vuoto contenitore di etere che sono diventate... se
potessimo rinascere e risentire quelle stesse parole per la prima volta...
sarebbe incredibile... se solo avessimo il potere, il coraggio di capire il
vero significato delle parole, probabilmente scoppierebbe una rivoluzione per davvero.
Ci hanno rubato il
senso delle parole.
Ci renderemmo conto di essere formiche che vivono in cave di cemento
dall’aria irrespirabile e dove il rumore infernale di sottofondo é diventato il
nuovo livello di silenzio. Ci renderemmo conto di spendere la nostra vita a
fare cose che non vorremmo pur di poter spendere carta in cose che non ci
servono. Ci renderemmo conto di come la scala dei valori sia stata sovvertita.
Ci renderemmo conto che poco di quello che oggi conta, conta per
davvero.
Ci renderemmo conto che quello che davvero conta, oggi conta
pochissimo.
Ce ne renderemmo conto? O siamo giá troppo lobotomizzati?
Lobotomizzati. Vi fa qualche effetto leggere questa parola? Allora
I N D I G N A T E V I ! ! !
“Il motore dell’azione é l’indignazione”. Cosí scrive Stéphane Hessel, questo ultranovantenne protagonista della resistenza francese e tra gli autori della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo.
“Il freno all’azione é
l’assuefazione”. Dico io.
Viviamo in un sistema oligarchico e corrotto, in cui chi meno ha é chiamato a dare per chi ha di piú. In cui chi é ai vertici della piramide ci resta e se ne beneficia sulla pelle di chi sta alla base. Quegli stessi che vengono tacciati come idealisti, se hanno il coraggio di aprire bocca.
Ci tolgono scuola, ricerca e cultura perché ci vogliono stupidi e
facilmente manipolabili. In cambio ci danno la tv, il gossip, il calcio e la
religione per distrarci da quello che ci dovrebbe interessare per davvero. Oppio
dei popoli.
La nostra illusione di democrazia é come un teatrino di ombre cinesi,
in cui qualcuno muove le mani dietro ad un velo e ci fa credere che sia la
realtá.
È solo facendo gli interessi della propria stretta cerchia che stanno
avvelenando le nostre terre, la nostra aria, l’acqua che ci serve per vivere.
Stanno impedendo ai nostri figli di avere un futuro. In molti casi stanno
impedendo ai nostri figli perfino di nascere.
Accumulano ricchezze inaudite e fuori da ogni comprensione, perché? Solo
per il fine della ricchezza in sé, che non é mai abbastanza. Non vi fate
ingannare, la ricchezza non si crea, si concentra e si accumula. E per poterlo fare la devono sottrarre a tutti noi, lasciandoci in mutande.
Guardate l’Africa, uno dei continenti piú ricchi di risorse al mondo.
Il piú povero e misero in assoluto.
Mandano perfino dei poveracci a morire in giro per il mondo spacciandolo
per una nobile causa quando quello che vogliono é solo accumulare altri
benefici per le loro imprese.
Fomentano le diseguaglianze sociali attraverso il mito del successo. Attraverso
il consumismo sfrenato. Attraverso il profitto a tutti i costi.
Ci mettono l’uno contro l’altro per non averci uniti e compatti contro
di loro, perché sanno che perderebbero.
Sto scrivendo parole che avrete giá sentito migliaia di volte. Io stesso
mentre le scrivo mi sento piuttosto a disagio per la banalitá con cui possono
suonare. Assuefazione. Pura e semplice assuefazione. Non c’é niente, tra quello
che ho scritto, di scontato. Non c’é niente di non vero. Non c’é niente di
risolto. È tutto lí davanti ai nostri occhi, ogni giorno. E lo ignoriamo.
Rimane solo una cosa da fare, antica come il mondo: INDIGNATEVI!!!
Ribellatevi, tornate a far divampare quel fuoco antico che brucia
dentro di ogni essere umano e che ci ha permesso di arrivare dove siamo oggi,
attraverso migliaia di anni di storia ed evoluzione! La vita di cui beneficiamo
oggi é il frutto di questo stesso fuoco, di quando ardeva nel cuore di quelli ci
hanno preceduto!
Rendetevi conto che é quello che farete che determinerá la vostra vita! Rendetevi conto che non é troppo tardi per cambiare. Rendetevi conto che non é
mai troppo tardi per svegliarsi dal torpore dell’assuefazione, per tornare a
pensare con la propria testa, per recuperare il proprio livello di prioritá. Per
riappropriarsi della propria scala di valori. Rendetevi conto che non é mai
troppo tardi per rimboccarsi le maniche, e agire.
Ma prima di tutto, tornate ad indignarvi davanti a tutto questo!
“... é come essere nel
mezzo di una mandria di bufali che corre dritto verso un precipizio... e io
sono lí in mezzo, lo vedo ma non mi posso fermare... sono bloccato, devo continuare a correre con
loro e se non faccio niente qui ci rimettiamo la pelle... quindi in qualche
modo devo riuscire a far deviare la mandria, altrimenti sono fregato! Allo
stesso modo, se tutta l’umanitá decide di buttare il pianeta nel cesso... io sono
morto! Non c’é niente di idealista nel cercare di cambiare le cose; in realtá é
il puro, egoistico senso di sopravvivenza che parla... e quello, cari miei, é
una forza poderosa!”
Liberamente adattato da Mike Reynolds nel film “Garbage
Warrior”
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